NAUFRAGIO CON SIRENA. Sirene di John William Waterhouse. Ebook di Beniamino Vizzini, Libere Corrispondenze d'Arte - ATELIER LCDARTE Art Editions. Ebook Italiano - Inglese

 
L'eBook
testo di Beniamino Vizzini
eBook PDF, 20 pagine
Italiano - Inglese
a cura di Marianna Montaruli
ATELIER LCDARTE Art Editions, 2023

In copertina:
John William Waterhouse
(Roma, 1849 - Londra, 1917)
"La Sirena", 1900 circa
olio su tela, 81 x 53 cm
Collezione privata

L'eBook si può sfogliare e leggere gratuitamente online qui su questo sito sfogliando le pagine del box in alto


LIBERE CORRISPONDENZE D'ARTE - ATELIER LCDARTE Art Editions 2023, nella Collana Costellazioni, pubblica un eBook dedicato al pittore britannico, "preraffaellita moderno", JOHN WILLIAM WATERHOUSE (Roma, 1849 - Londra, 1917) che creò, alle soglie del primonovecento, esattamente nell’anno di grazia del 1900, insieme ad una serie di schizzi a olio e disegni a matita, due diversi dipinti con un medesimo soggetto: la Sirena.

Il testo critico dell'eBook è di Beniamino Vizzini. Nel testo l'autore presenta in particolare l'opera "La Sirena", un olio su tela, di cm 81 x 53, conservato in Collezione privata, che John William Waterhouse dipinse nel 1900. Vi è raffigurata una sirena seduta sul bordo di una scogliera, con gli occhi attratti da un frangente, con in mano un’arpa di conchiglia di abalone e che indossa una decorazione di perle tra i capelli. Ai suoi occhi sono incatenati gli occhi atterriti di un naufrago che al di sotto di lei, semisommerso dalle acque spumeggianti, si aggrappa alla roccia per non annegare. L’espressione enigmatica della sirena, non chiarisce se intenda aiutare o sopprimere il sopravvissuto, nonostante sia chiaro che ella lo abbia catturato con il suo sguardo e attratto a sé.

Beniamino Vizzini così scrive nel testo dell'edizione Italiano-Inglese:
Nella pittura di John William Waterhouse, il naufragio, paradigma di una metafora esistenziale, sembra tingersi di una coloritura semantica niente affatto cupa o negativa. Come già dai primi versi di Lucrezio, “suave, mari magno turbantibus aequora ventis…” è lo spettacolo del naufragio ad essere soave, nell’Infinito leopardiano diviene manifesta la soavità del naufragio stesso, “...e il naufragar m’è dolce in questo mare”. Una tal soavità o dolcezza del “naufragare” ha trovato, fin dai tempi dell’odissea omerica, la sua personificazione perfetta nella figura ibrida delle sirene. “Dulce malum pelago sirenae". 




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